Si parla di social licence, di benessere tra i cavalli sportivi, della loro sfera emotiva… I paesi del Nord Europa di solito fanno scuola. E poi arriva questo: lo zoo di Aalborg, nella civilissima Danimarca, lancia un appello via social per la donazioni di animali vivi. E non per inserirli nelle fattorie didattiche per i bambini.
Gli animali vivi servono per dare da mangiare ai grossi felini ospiti della struttura, così da proporre loro un pasto simile a quello che avrebbero in natura. E tra gli animali vivi, accanto a piccole prede, alias animali da cortile, sul sito web dello zoo viene esplicitamente citato anche il cavallo.
Pensavamo fosse una delle solite notizie da inizio estate, un fake acchiappa click e siamo andati a controllare… Sul sito della struttura, abbiamo trovato una pagina che, testualmente recita: “Want to donate your horse for feed?” Ovvero, volete donare il vostro cavallo come cibo?
Il punto di vista dello zoo
Secondo Pia Nielsen, responsabile dello zoo, «Quando si allevano carnivori, è necessario fornire loro carne, preferibilmente con pelo, ossa ecc., per garantire un’alimentazione il più naturale possibile… Pertanto, è logico consentire che gli animali che devono essere sottoposti a eutanasia per vari motivi possano essere utilizzati in questo modo. In Danimarca questa pratica è comune e molti dei nostri ospiti e partner apprezzano l’opportunità di contribuire. Gli animali che riceviamo in donazione sono polli, conigli, porcellini d’India e cavalli».
Che dire… Il pragmatismo della dottoressa Nielsen è talmente rigido da splafonare nel cinismo. E certamente, in Danimarca, l’idea del terrore della preda rispetto al proprio predatore passa in secondo piano rispetto al rigore della catena alimentare.

Per essere ammessi al ‘programma alimentare’, i cavalli devono avere un passaporto e non devono essere stati sottoposti a cure mediche nei 30 giorni precedenti. Se vengono accettati, nel ‘pieno rispetto delle leggi della natura’, i donatori di cavalli possono poi beneficiare di una detrazione fiscale.
Tutto chiaro no? Se avete un cavallo da sottoporre ad eutanasia per mettere pietosamente fine alle sue sofferenze, datelo da mangiare alle tigri e vi faranno anche lo sconto sulle tasse.
Lo zoo di Aalborg, sempre secondo la Nielsen, assicura che i cavalli (come gli altri animali) verranno accompagnati con gentilezza verso questo ultimo passaggio della loro esistenza.
Decisamente no…
Una antica tradizione eschimese – oggi fortunatamente oramai accantonata – racconta che nel momento in cui gli anziani delle tribù sentivano l’approssimarsi della morte si allontanavano sul pack per diventare cibo per gli orsi che a loro volta avrebbero poi sfamato le famiglie dei cacciatori. Un modo nobile e coraggioso di chiudere il cerchio del proprio karma. Ma in quel caso erano loro a scegliere.
Per i cavalli donati a Aalborg invece…
Infine una ultima considerazione: siamo davvero così certi che per tigri e leoni un pezzo di carne ‘morta’ abbia valori nutrizionali diversi da una preda viva? Di certo non ci si aspetta che una tigre opti per una dieta priva di proteine animali ma allo stesso modo, visto che la sua indole è così prioritaria per i responsabili dello zoo danese, siamo certi che farli vivere ad Aalborg rispetti la loro natura?